Comune di Villa Cortese

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ADOLESCENZA CHE PASSIONE

Area: Periodici Comunali
Pubblicato il: 24/05/2004

Il Gruppo Genitori
Siamo un gruppo di mamme di Villa Cortese con figli tra i 10 e i 15 anni, che ha accolto un invito proposto dalla Cooperativa “Elaborando”, promosso dai comuni di Villa Cortese, Dairago e Busto Garolfo, e finanziato dalla Regione Lombardia. L’invito, aperto a tutte le famiglie, titolava “Ritrovarsi genitori tra Charlie Brown e Dylan Dog” (in poche parole come comunicare con i nostri figli), e consisteva in una serie di 8 incontri di formazione e sensibilizzazione sui temi della genitorialità, tenuti dalla psicologa Dott.ssa Turuani con l’aiuto di due tutor, Dario e Marta. Abbiamo accolto l’invito della redazione di Villa Cortese Informa per testimoniare quanto abbiamo appreso durante il corso, e trasmettere ai lettori un po’ dell’entusiasmo che (a volte) si rende necessario vivendo con figli preadolescenti e adolescenti. Sappiamo quanto a volte sia difficoltoso vivere con i ragazzi (… mamma, non trovo i jeans…!), ma ci siamo rese conto di quanto lo stesso possano dire di noi (… muoviti e fai i compiti…!). Ma noi facevamo lo stesso?!?! Durante gli incontri ci siamo rese conto che l’adolescenza dei nostri figli è simile alla nostra. Vivere con i nostri figli ci mostra come tutto si ripete ancora! Prima eravamo noi sulla zattera in quel mare in tempesta, adesso ci sono loro a lottare, sulla stessa zattera, contro le medesime cose. Grandi cambiamenti sono in corso, tutto è passione, emozioni intense, euforia, profonda disperazione, comunque tutti sentimenti reali. Ma è possibile accompagnare i nostri figli in questi cambiamenti? Sì, se teniamo conto che nella comunicazione entrano in gioco tre parti di noi che corrispondono a tre diversi modi di comunicare: l’adulto (la parte razionale presente in ognuno di noi), il bambino (la parte emozionale e più bisognosa di affetto), il genitore (colui che detta le regole, i principi morali, le norme). L’equilibrio tra queste tre parti ci permette di mettere in atto una buona comunicazione con i nostri figli, e quindi di entrare in relazione con loro. Per poter ben comunicare bisogna entrare in empatia con i ragazzi, cioè mettere in comunicazione le emozioni. Riconoscere le emozioni che stanno dietro a una domanda, a una richiesta di aiuto, a un’affermazione, ci permette di tenere aperta la comunicazione. Infatti il problema più grande con i ragazzi adolescenti è il rischio che questa comunicazione non ci sia più, che ci sia solo silenzio. E’ indispensabile quindi non banalizzare o minimizzare ciò che per loro è importante (ad esempio la delusione per un’amicizia), ma provare a condividere ciò che i figli stanno provando. La fase che stanno attraversando è quella della formazione di una nuova identità, che passa necessariamente attraverso l’opposizione a ciò che si è sempre stati, così come ci vogliono i genitori. Perché i nostri figli possano crearsi una propria identità è importante anche non dare loro etichette (sei il solito sbadato, non capisci niente, che stupido) perché in questa fase della sua vita l’adolescente, anche se sembra rifiutare ogni cosa che gli diciamo, “fa proprio” ciò che si sente dire dagli adulti che lo conoscono meglio di ogni altro. Grazie a questi incontri abbiamo realizzato quanto sia importante che i nostri ragazzi abbiano al loro fianco non dei genitori perfetti, ma almeno consapevoli: c’è un cammino lungo e difficile da fare insieme ai nostri ragazzi, con una consolazione… tutto passa, anche l’adolescenza.