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REFERENDUM COSTITUZIONALE 4 DICEMBRE 2016

Area: Speciale Elezioni - Referendum
Pubblicato il: 08/11/2016

Referendum Costituzionale: Cosa succede se vince il Sì? Cosa succede se vince il No?

Il 4 dicembre p.v. gli elettori sono chiamati a esprimersi per il referendum confermativo, il cui esito determinerà l'entrata in vigore della riforma costituzionale (in caso di vittoria del SI) o la sua bocciatura (in caso di vittoria del NO). Di seguito si cercherà di illustrare, in modo neutrale e schematico, i principali punti toccati dalla riforma.









IL SENATO


Se vince il No

Il Senato continua ad approvare leggi e a votare la fiducia. I senatori sono 320 e sono eletti su base regionale.Per votare bisogna avere almeno 25 anni. Per essere eletti 40. Tutti gli ex presidenti della Repubblica sono di diritto senatori a vita e il Capo dello Stato in carica ne può nominare altri cinque.


Se vince il Sì
Solo la Camera dei deputati voterà la fiducia al governo e approverà le leggi. Con alcune eccezioni: ci vorrà l'ok anche del Senato per le leggi costituzionali, quelle che riguardano minoranze linguistiche, referendum, trattati Ue, enti territoriali o l'elezione e la decadenza dei senatori. Alle elezioni politiche si voterà solo per la Camera Il Senato rappresenterà le istituzioni territoriali e sarà composto da 100 membri: di cui 95 scelti dalle Regioni (21 devono essere Sindaci) e 5 dal Presidente della Repubblica (per sette anni). Le modalità dell'elezione dei senatori verranno chiarite con una legge futura. I senatori a vita restano in carica (e gli ex presidenti continuano a diventarlo). Non è prevista indennità aggiuntiva per i senatori (non avranno un altro stipendio). Resta l'immunità parlamentare. Scompare il limite di età per essere eletti (si può avere anche meno di 40 anni).


L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Se vince il No

Il capo dello Stato viene eletto dal Parlamento in seduta comune con i 2/3 dei voti alle prime tre votazioni. Dalla quarta votazione in poi il limite scende alla maggioranza assoluta (50%+1) degli aventi diritto.


Se vince il Sì
Il Presidente della Repubblica viene eletto solo da deputati e senatori, non ci sono più i 59 delegati regionali. Nelle prime tre votazioni, servono i 2/3 degli aventi diritto (circa 500 elettori) per eleggere il Presidente. Dal 4° al 6° scrutinio sono necessari i 3/5 degli aventi diritto al voto (circa 440 elettori); dal 7° in poi, la maggioranza dei 3/5 dei votanti (cioè quelli che sono presenti e votano effettivamente). Il Presidente della Repubblica potrà sciogliere unicamente la Camera e non più il Senato, essendo composto da rappresentanti regionali. Il presidente della Camera, durante l'assenza del Capo dello Stato, ne fa le veci (attualmente questo compito è svolto dal presidente del Senato).


POTERI DEL GOVERNO


Se vince il No

Il governo mantiene una generica procedura "abbreviata" (articolo 72) che riduce i tempi dei lavori per quanto riguarda decreti legge e provvedimenti urgenti. I decreti legge sono ammessi solo in "casi straordinari di necessità e di urgenza".


Se vince il Sì
Viene inserita, nella Costituzione, una "via preferenziale", ossia il "voto a data certa", che consente al governo di accelerare l'iter di approvazione di leggi ritenute importanti per il suo programma politico. Il Governo può chiedere alla Camera di inserire un testo tra le priorità, per arrivare al voto definitivo in 70 giorni al massimo. La Camera ha la possibilità di accogliere, o meno questo iter.


LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE


Se vince il No

Per fare una proposta di legge di iniziativa popolare servono le firme di 50.000 elettori (articolo 71), oltre al testo della legge redatto in articoli. Nella Carta non c'è la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate.


Se vince il Sì
Ci vorranno 150.000 firme. Viene introdotta la garanzia costituzionale che la legge di iniziativa popolare verrà discussa e votata in Parlamento.


REFERENDUM


Se vince il No

Per i referendum abrogativi rimane il limite minimo del 50%+1 degli aventi diritto per rendere valido il voto. Nella Carta non c'è la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate.


Se vince il Sì
Per i referendum abrogativi rimane il limite minimo al 50%+1 degli aventi diritto. Se sono almeno 800.000 gli elettori a richiedere il referendum abrogativo, il quorum si abbassa al 50%+1 dei votanti alle ultime elezioni per la Camera dei Deputati. Nascono, inoltre, due nuovi tipi di referendum: quello propositivo e quello di indirizzo. Per decidere modalità ed effetti di queste consultazioni, serviranno prima una legge costituzionale e poi una legge ordinaria.


COMPETENZE DELLE REGIONI


Se vince il No

Le competenze fra Stato e Regioni restano divise in "esclusive" (solo dello Stato) e "concorrenti" (cioè su cui hanno competenza le Regioni sulla base di alcuni princìpi fondamentali dettati dallo Stato ad esempio:l'istruzione, la protezione civile, la tutela della salute, la tutela dei beni culturali e ambientali, la ricerca scientifica, l'energia, oltre a diverse norme che riguardano professioni e lavoro).


Se vince il Sì
Viene riscritto l'articolo 117 della Costituzione. La definizione di "competenza concorrente" viene eliminata, mantenendo solo il concetto di "competenza esclusiva". Aumentano le competenze dello Stato. Materie come energia, trasporti e infrastrutture strategiche e di rilievo nazionale, la sicurezza sul lavoro, la protezione civile e la ricerca scientifica tornano di competenza statale. Rimane il principio che lo Stato si occupi della legislazione di principio, lasciando alle Regioni quella specifica, su alcune materie, tra cui: tutela della salute, politiche sociali e sicurezza alimentare, istruzione, ordinamento scolastico. Lo Stato può esercitare una "clausola di supremazia" verso le Regioni, che gli permette di intervenire anche su materie non di competenza esclusiva per tutelare l'unità della Repubblica e l'interesse nazionale.


ABOLIZIONE DELLE PROVINCE


Se vince il No

Le province non vengono formalmente abolite del tutto, ma mantengono la struttura prevista dalla legge Delrio, che nel 2014 ha ridefinito l'assetto e le funzioni delle province.


Se vince il Sì
Le province sono definitivamente abolite. Cambia l'articolo 114 della Carta. La Repubblica sarà costituita solo "dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato".


ABOLIZIONE DEL CNEL


Se vince il No

Rimane in vita il Cnel, ovvero il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, un ente statale che ha la possibilità di proporre iniziative legislative in materia di economia e lavoro e di fornire pareri su questi argomenti. Tali pareri non sono vincolanti, e vengono forniti solo se richiesti dal governo, dalle Camere o dalle Regioni.


Se vince il Sì
La riforma abolisce l'articolo 99 della Costituzione e quindi scompare il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.





Avviso Importantissimo a tutti gli Elettori


SI INVITANO TUTTI GLI ELETTORI DEL COMUNE a voler controllare la propria tessera elettorale.
Agli elettori che avessero ESAURITO TUTTI I 18 APPOSITI SPAZI situati all'interno della tessera, o che l'avessero SMARRITA, si raccomanda di recarsi presso gli Uffici Comunali per richiedere una nuova Tessera Elettorale.

Come fare: Presentarsi personalmente, o muniti di apposita delega a persona convivente.
Il modello è disponibile sul sito istituzionale o presso gli sportelli dell'Ufficio Anagrafe

Tel. n. 0331.434432 - Fax n. 0331.432955
sito web : www.comune.villacortese.mi.it
e-mail : demografici@comune.villacortese.mi.it
pec : comune.villacortese@cert.legalmail.it

Orari
Mattino: Lunedì 9.00 - 12.15
Mercoledì - Venerdì 9.00 - 13.30
Pomeriggio: Martedì - Giovedì 16.30 - 18.15

* Solo nel periodo delle Elezioni: i due giorni precedenti le consultazioni elettorali (venerdì e sabato) con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e nel giorno di votazione (domenica) per tutta la durata delle operazioni di voto *

AGLI ELETTORI DIVENUTI MAGGIORENNI ED AGLI ELETTORI CHE HANNO DA POCO TRASFERITO LA RESIDENZA NEL NOSTRO COMUNE LA TESSERA VERRA' NOTIFICATA AL PROPRIO DOMICILIO DAL MESSO COMUNALE.